di Stefano A.E. Leoni

Un po’ tutti gli studenti del conservatorio che abbiano frequentato i corsi di storia della musica o di acustica hanno sentito parlare di Zarlino, e magari hanno anche scherzato su quel suo strano nome: Gioseffo. Fatto sta che, a parte il nome e il tema della scala naturale o zarliniana, spesso tutta la conoscenza del maggiore teorico della musica del Rinascimento italiano finisce lì. In occasione del cinquecentenario della nascita (forse), il Dipartimento di Teoria, Analisi e Musicologia del Conservatorio di Torino ha voluto ricordare questa figura, e soprattutto fare il punto su di un personaggio assai importante nella cultura, non solo musicale, dell’intera Europa. Un personaggio influente per secoli, un modello in termini tanto di pensiero musicale teorico, che di regole compositive contrappuntistiche, coinvolto direttamente in una polemica tra “antichi” e “moderni” con Vincenzo Galilei, più volte citato e “tirato per la giacca” nel contrasto, ancora più duro e ben più conosciuto, tra Artusi e Monteverdi.
Non ci siamo limitati a discutere su Zarlino, ma abbiamo voluto organizzare un concerto per le Serate che ha previsto musiche di Zarlino e suoi contemporanei, ma anche brani di nostri studenti di Composizione che hanno lavorato su materiali tematici zarliniani.
Il convegno, al quale hanno partecipato studiosi provenienti da conservatorio e università, ha avuto il patrocinio del Ministero dell’Istruzione e dell’Università, è stato premiato con la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica. Saranno a breve a disposizione materiali e quindi gli Atti.

 

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