“Saper andare, scoprire, reagire.
Questo è il nostro modo di fare memoria.”
– Deina
Ogni anno intorno a Febbraio ottocento teste pensanti decidono di dare ascolto a luoghi muti e di salire su un treno, destinazione Auschwitz.
Io sono Claudia Lombardo e studio violoncello al conservatorio di Torino. Il mio viaggio verso questi luoghi della memoria è iniziato tre anni fa, quando ho aderito al progetto Promemoria Auschwitz dell’associazione Deina (dal greco deinós, cioè la stupefacente capacità degli uomini di essere terribili e allo stesso tempo meravigliosi, di costruire e di distruggere).
L’associazione no profit si organizza in cerchi concentrici cercando di evitare il più possibile una struttura verticale. Al centro ci sono i partecipanti, il gruppo più numeroso, che decide di aderire al progetto tramite lettera motivazionale o semplice adesione, l’associazione in ogni caso compie una selezione per limiti di post; proseguendo verso l’esterno si trovano i tutor junior e senior, anch’essi chiedono di poter aderire su base volontaria e vengono poi selezionati e formati dall’associazione, ogni anno si decide se riconfermarli; all’esterno del cerchio tutor si trova lo staff che sta dietro alle quinte del progetto.

L’obiettivo è che ogni gruppo, sia compatto e coeso, per fare in modo che ogni singolo individuo sostenga e sia sostenuto a sua volta.
Non è tanto il visitare quei luoghi, ma visitarli con chi è in grado di farteli interiorizzare e trarne qualcosa fuori. Personalmente penso che in quanto musicisti il nostro ruolo sia quello di dare emozioni, di raccontare storie, di dare senso a ciò che di per sé un senso forse non ce l’ha.
Quest’anno a settembre ho compilato il questionario ed ho inviato la domanda per ripartire, in veste di tutor e sono stata presa.
Sia per i tutor che per lo staff tutto ciò che facciamo all’interno di promemoria Auschwitz è volontariato, ci vengono però rimborsate le spese di viaggio e alloggio. Per i partecipanti la questione è diversa, il costo complessivo del viaggio a singolo sarebbe di 500 euro che vengono tuttavia usualmente coperti in parte dalla circoscrizione o dall’istituto o organizzazione con il quale si parte.
In quanto tutor, il mio ruolo all’interno del progetto Promemoria Auschwitz, è quello di accompagnare i partecipanti nel senso più umano del termine: esserci, ascoltare e vivere con loro. In un viaggio complicato e spiazzante, come questo, essere punto di riferimento.
Come può lasciare qualcosa un posto che è ormai solo un’orma di un passato lontano negli uomini del presente?
La risposta che personalmente mi sono data è la seguente: perché parla di una storia terribile e lontana che in fin dei conti però, ci ritrova sempre protagonisti.

È la nostra storia, fatta di uomini comuni che si sono spinti al di là dei limiti solitamente conosciuti. Uomini comuni che hanno esplorato le loro potenzialità, meravigliose e terribili.
In vista del viaggio il progetto prevede 4 incontri formativi tenuti dai tutor, durante i quali si svolgono attività interattive per iniziare a porsi dubbi e conoscersi.
Una volta partiti il viaggio si struttura proprio così, è un graduale mettersi in gioco, sperimentare, in un climax di piccole grandi esperienze sempre più intense. A partire dalla visita al ghetto ebraico, per passare dalla fabbrica di Schindler, a spettacoli teatrali e concludere con la visita ai campi di Auschwitz e Birkenau e le intense assemblee finali.
Su ogni treno partono circa ottocento persone, i ragazzi vengono divisi in sotto gruppi e si ritrovano al Brennero per salire a bordo di quel treno di cui hanno sentito tanto parlare e che li porterà fino a Cracovia.
In Deina si dice sempre: “ciò che di più bello abbiamo sono i nostri dubbi”.
Vi lascio dunque con uno: sareste in grado di abbandonare le certezze a casa e partire con tanti sconosciuti e una valigia di dubbi?

Link:
Video di presentazione – https://goo.gl/TGWXbA
Sito ufficiale di Deina – https://www.deina.it/

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