Oggi mi piacerebbe portare su questo blog una realtà torinese nata per scoprire, approfondire e creare connessioni tra persone, artisti e macchine: Sintetica e la sua jam sessioncollettiva. Sintetica è un collettivo di artisti che ha come missione la creazione di uno spazio di condivisione e di improvvisazione fra Cyber Artists per diffondere la cultura della co-creazione, un processo basato sulla collettività prima che sull’individuo (come spiegato nel loro sito web).

 

Sabato 11 Febbraio ho assistito all’evento “Simbiosi”, organizzato al Bunker, dove ad aprire la serata sono stati proprio gli artisti di Sintetica, con la loro jam collettiva. Diversi sintetizzatori erano appoggiati su un grande tavolo in mezzo alla sala, suonati con grande entusiasmo dai musicisti della jam.

Insieme alla musica venivano anche proiettati dei video su un telo sul palco; questi erano realizzati dai visual artist, e andavano in coppia con la musica live, seguendone da vicino alcuni parametri, come il ritmo.

 

Seguo incantato i gesti sulle macchine: pochi tocchi sulle manopole sono sufficienti per stravolgere tutte le caratteristiche del suono. Sembra tutto così sconnesso se guardo gli artisti suonare singolarmente, ma tutto si connette quando inizio a muovermi e ballare su quelle vibrazioni con basi tradizionali da club, in cui in cui si innesta una sottile e coinvolgente vena di sperimentazione.

 

Anche le persone presenti seguivano il flusso: ai gesti quasi casuali dei musicisti sulle macchine, ognuno rispondeva come in un dialogo, ricreando un’atmosfera unica e pregna di una forte energia.

 

Questa marmellata è la ricerca di una risposta collettiva e attiva ad una società che tende ad opprimere le nostre esistenze, cercando di chiuderci in gabbie e inscriverci in schemi preordinati.

La tecnologia è uno strumento molto potente che presenta però un serio rischio di assuefarci, spingendoci ad un approccio più passivo, se non utilizzata con consapevolezza e spirito critico. Sintetica in questo ha trovato la sua risposta al pensiero distopico e spero che potranno godere di un seguito sempre maggiore, magari riuscendo a rispondere soprattutto alle persone più fragili in questo senso.

 

Forse è per questo che siamo tutti un po’ Sintetica. Sentiamo il peso dei social, delle fake news, della televisione, di un futuro di cui non siamo certi che ci sarà, della guerra, della morte. Sintetica, più che costituire una risposta definitiva, può presentarsi come un punto di riferimento per ricordare che non siamo soli e che possiamo scoprirci, ritrovarci e reagire insieme.

 

Perché quando tutto sembra nero, quando non siamo più sicuri che ci sia un domani, creare una connessione profonda con il prossimo può essere molto potente

per restare a galla,

per restare attivi,

per restare vivi.

 

 

Pagina ufficiale del collettivo Sintetica di Torino:

https://sinteticacollective.com/

 

Andrea Petruzzo

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