Le giornate si allungano, fa sempre meno freddo e qua e là si scorgono prugnoli fioriti…ecco perché, questa volta, invece di proporvi la visita a un museo torinese, vi consiglio una passeggiata tra i principali locali storici della nostra città.

Torino è piuttosto nota dal punto di vita culinario. In tutto il mondo, qualsiasi prodotto da forno che assomigli pur vagamente a un grissino porterà la dicitura “torinese”, anche se chiunque abbia assaggiato un vero rubatà non potrà che rimanerne profondamente deluso. E poi, quale rispettabile appassionato di liquori artigianali non conosce il vermouth? E ancora, ho visto persone che avevano viaggiato e vissuto in tutto il mondo rimanere a bocca aperta davanti a uno zabaione, per poi definirlo “una crema catalana con l’anima”.

Si deve alla corte sabauda la diffusione della cioccolata in tazza in Italia e ai nostri artigiani alcuni tra i primi tentativi di ottenere il cioccolato come lo conosciamo oggi. D’altra parte, esiste forse un cioccolatino più famoso del gianduiotto? Il legame tra Torino e il cioccolato è tanto forte che ne è nata un’espressione idiomatica: “Na figura da cicolatè. Si racconta, infatti, che un noto cioccolataio torinese avesse deciso di far trainare la propria carrozza non da due cavalli, come facevano tutti i ricchi borghesi, ma da quattro, appropriandosi di quella che era una prerogativa reale.  Da questo atteggiamento spatuss proviene il detto “una figura da cioccolataio”, che indica, appunto, una pessima figura.

Ma la cosa per cui Torino è, forse, più nota sono i caf. Siete dei veri torinesi se, quando vi sedete al bar, vi aspettate che vi si porti il menu. A differenza che nel resto del mondo, infatti, a Torino in pochi entrano in un caf solo per prendere, appunto, un semplice caffè.

In Via Po, da Fiorio, potrete gustare lo storico gelato al gianduia, sontuosi affogati al cioccolato, zabaioni caldi e quella che viene definita la “merenda reale”: un susseguirsi di biscotti, meringhe e cri-cri accompagnati da un bicerin o da una cioccolata. Si racconta che qui, seduto a uno dei piccoli tavolini di questo locale, tempo fa si sarebbe potuto vedere Cavour, grande amante del cibo e, come molti uomini politici dell’epoca, assiduo frequentatore dei caffè, luoghi in cui si parlava di politica davanti a tazze fumanti e biscotti.

Da Mulassano, in Piazza Castello, potrete trovare degli ottimi tramezzini, inventati qui da Angela Demichelis Nebiolo nel 1926. Questo locale è un piccolo gioiello grazie al quale vi sembrerà veramente di tornare indietro nel tempo.

Proprio lì accanto, all’angolo con la Galleria Subalpina, potrete godervi una spettacolare cioccolata calda alla cannella da Baratti e Milano. Questo caffè è noto anche per i suoi cioccolatini e qui,dalle vetrate sulla sinistra del locale, potrete osservare la gente curiosare nelle vetrine della galleria, sedersi nei dehors al centro di essa e godersi qualcosa di tipicamente torinese: uno spazio aperto al coperto, come un grande portico o un’orangerie.

Se, però, è una bella mattinata e volete godervi una bella colazione al sole, dovrete dirigervi verso Piazza San Carlo. Non potrete più sedervi al Caval ‘d Brons (chiuso da anni ormai), ma Stratta vi offrirà ottime tartellette alla frutta fresca, cioccolatini e, soprattutto, i suoi famosi bonbons.

In diagonale, dal lato opposto della piazza, potrete trovare il Caffè San Carlo, secondo alcuni il più bello di Torino. Deve i suoi interni all’architetto Giuseppe Leoni, luganese, che, nei primi decenni dell’800, era l’archistar del momento, quando ancora Antonelli non era nessuno.

Spostiamoci, ora, davanti alla Chiesa della Consolata, dove troverete il Cafè al Bicerin. Qui la tradizionale bavareisa nel tempo si tramutò nell’attuale celeberrimo bicerin. Pensate, la ricetta originale prevede che la cioccolata calda cuocia sulla stufa per molte ore!

Facendo un grosso salto temporale in avanti, vi consiglio un piccolo locale che, sicuramente, non è uno di quelli storici, ma che potreste trovare altrettanto piacevole: la Tisaneria della Consolata. Gusterete delle torte davvero buone, come quelle delle mamme e delle nonne, ma, forse, quello che più vi colpirà sarà l’assortimento di tisane: non tanto per il discreto numero, quanto per i titoli…musicali! Nel menu, infatti, troverete moltissime miscele e tisane che portano nomi a noi ben noti, parole che ogni giorno leggiamo sui nostri spartiti. Sceglierete l’Adagio o l’Andante? La Sinfonia o il Concerto? Provate ad associare i vostri brani preferiti ai sapori che si sprigioneranno a ogni sorso, sarà un ottimo esercizio sinestetico!

Carlotta Petruccioli

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